Egidio Bitonto – Viaggio nel mito e nella leggenda

Egidio Bitonto nasce a Taranto il 25 Settembre 1960. Il suo nome d’arte è Egi, inteso sia come diminutivo di Egidio, sia come perfetto indicativo del verbo latino “ago” col significato di “ho creato”. Ha frequentato il Liceo Artistico Lisippo di Taranto per un biennio, quando, ancora ragazzo ha dovuto lasciare la sua città natale per raggiungere la Capitale. Qui intensa è stata la sua attività di pittore illustratore; a Roma ha avuto la possibilità di conoscere e fare tesoro degli insegnamenti di illustri personaggi nel campo artistico, riuscendo anche a stringere profondi legami d’amicizia con artisti come lo scultore Barbieri.

Ha collaborato con riviste specializzate e case editrici fiorentine e romane nel genere fantastico e fantascientifico, ha realizzato copertine di libri, illustrazioni di vari testi, scenografie e calendari.

Vincitore di vari premi nel campo delle arti visive, numerose sono le sue partecipazioni a rassegne d’arte personali (a chiusura dell’anno 2009 presso la Galleria Comunale del Castello Aragonese di Taranto) e collettive. Ha aderito al progetto ideato dall’Accademia Internazionale dei Dioscuri “Messaggi di pace sul Mediterraneo” attraverso cui è entrato in contatto con l’Arte dei Paesi Arabi rivieraschi del Mediterraneo. Ha vinto alcune edizioni del “Parnaso delle Muse” di Martina Franca (Ta).

Delle sue opere l’artista dice che provando e riprovando continua a proiettare sulla tela le immagini che ha nel cuore e nella mente, tanta è la passione e l’ardimento, che il segno si fa forma, realizzando così il sogno.

Numerosi sono i progetti artistici a cui ha aderito con le Associazioni Culturali “Sèmata” e “Il Melograno” entrambe di Taranto.

Un percorso artistico, il suo, che prende spunto dall’Espressionismo, per poi giungere ad una sua personale rappresentazione, fortemente sentito è il tema della mitologia. Nelle sue opere egli reinterpreta con una fantastica visione il mondo, popolato da divinità ed eroi, un surrealismo dove il mistero della leggenda e del mito si svela in chiave moderna.

Egi si fa interprete di quella mitologia greca e latina rielaborandola e liberandola nella contemporaneità. Soggetti ricorrenti sono i cavalli in corsa, ora alati, ora mitici unicorni, animali nobili che simboleggiano forza, armonia ed eleganza. Sensuale la rappresentazione della figura femminile, nei nudi di donne tutto il mistero della vita. Ardito l’uso del colore, che richiama correnti impressioniste, luminoso, intenso, quasi a voler far luce su temi a volte inquieti che, una volta riportati su tela, si liberano e si svelano.

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